Il Libro delle Ore di Taymouth

La Liturgia delle Ore è un’antichissima pratica della Chiesa Cattolica che consiste nel cadenzare la giornata con uno schema di preghiere, ad imitazione dell’incessante preghiera di Gesù Cristo a Dio Padre. La tradizione risale ai primi secoli della Chiesa, in ambito monastico, e ricevette una prima sistemazione formale dalla regola benedettina. Obbligatoria per vescovi e presbiteri, sarebbe una pratica molto utile anche per i laici, che però ormai la trascurano sempre più.

Oltre alle conseguenze negative in campo spirituale, questo oblio sta facendo dimenticare una categoria di opere d’arte religiosa ricchissima di perle preziose: i Libri delle Ore. Queste raccolte sistematiche delle preghiere da recitare durante la giornata furono prodotte, prima dell’invenzione della stampa, da schiere di amanuensi che ne fecero un’altissima espressione di quell’arte visiva nota con il termine di miniatura, ed ebbero il periodo di massimo splendore tra i secoli d’oro del Medio Evo e il Rinascimento. I Libri delle Ore miniati non solo danno prova della perizia tecnica degli amanuensi, ma anche della loro fantasia e della ricchezza di espressività (una ricchezza che si è quasi totalmente persa nella Chiesa degli ultimi decenni, sepolta sotto strati di intellettualismo spacciato per creatività).

Il libro delle ore di Taymouth è un’opera dell’inizio del XIV secolo, realizzata in Scozia ed oggi conservata alla British Library di Cambridge (è visualizzabile in forma digitale). Nell’illustrazione in calce ad una pagina, contenente anche la prima parte del Magnificat, è riprodotta la Beata Vergine Maria mentre sistema a dovere il diavolo, afferrandolo per le corna: un’immagine perfettamente chiara e consistente con le Scritture che attribuiscono alla Madre di Dio, grazie alla potenza di Gesù Cristo, un ruolo determinante per la vittoria finale sul serpente antico. Si noti anche la squisita trovata figurativa dell’autore che ha riprodotto, sulla sinistra, un angelo a cui la Beata Vergine Maria ha temporaneamente affidato Gesù Bambino.

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Questa battaglia epica, che attraversa tutta la Storia umana, sarà poi ancora rappresentata in varie forme dell’arte figurativa religiosa, ma in modo sempre più astratto e meno incisivo. Si pensi, solo per fare un esempio, alla Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio: certamente un capolavoro, anche per via del dettaglio “teologico” del piede di Gesù Bambino che spinge quello di Sua Madre; ma l’opera ha perso la drammaticità delle rappresentazioni medievali.

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Questo progressivo “ammorbidimento” ci ha portato ai tempi moderni, in cui ogni traccia di questa battaglia pare sparita, anche in omaggio al linguaggio ecclesialmente corretto che ha dimenticato il concetto di combattimento spirituale e sostanzialmente lasciato cadere ogni riferimento ai novissimi. Anche questo spiega l’estrema decadenza morale in cui è caduto il mondo moderno e la stessa Chiesa moderna, nelle sue strutture terrene.

Ancora una volta gli “oscuri” medievali danno prova di maggior talento comunicativo.

Grazie a Daniel Bearman e Celia Parker per l’ispirazione sul Taymouth Hours.